Il Bàgolo

Fondamentale nella definizione del progetto è stato il rapporto con il committente. L’intenzione del proprietario, di origine veneta, era quella di dare vita ad un luogo di incontro tra la tradizione veneta e quella marchigiana. Questo importante aspetto legato all’unione di due storie, abitudini e realtà gastronomiche differenti verrà ripreso sia nella progettazione degli ambienti interni che negli esterni del locale. L’intervento è definito dalla nascita di una nuova distribuzione planimetrica, differente rispetto a quella che caratterizzava il vecchio negozio nella medesima porzione di edificio, allo stesso tempo si è però deciso di conservare le caratteristiche che costituivano l’identità del luogo. Il soffitto, in travi di legno bianche, e il pavimento, in pietra tipo breccia di colore crema con striature rossastre, vengono mantenuti a testimonianza della storia e della vita del fabbricato.
Alle pareti è stato tolto l’intonaco per poter riportare alla luce le vecchie pietre listate, mentre la parte bassa è stata foderata con contropareti in cartongesso. I due lati lunghi del locale sono così suddivisi in due zone, la superiore testimonia il valore storico dell’edificio mentre quella inferiore ospita il passaggio di cavi e tubazioni ed è caratterizzata, a sinistra, dalla panca di seduta con tavoli e sgabelli, e a destra dalla parete attrezzata del bancone. Il vecchio locale era caratterizzato dalla presenza di un grande arco, posizionato a circa metà della sua profondità. La scelta di frazionare l’ambiente in spazi differenti dagli originali ha determinato un cambiamento di proporzione dell’arco in relazione agli altri elementi architettonici, ponendolo ora in posizione asimmetrica. L’inserimento di due elementi ha però permesso di far guadagnare nuovamente profondità allo spazio: le linee delle fodere in cartongesso, poste alla stessa altezza su entrambi i lati del locale, fungono da direttrici prospettiche, mentre nella quinta di fondo la presenza di uno specchio riflette il soffitto ingannando l’occhio nella percezione di uno spazio duplicato. L’arco riacquista importanza e la scelta di intonacarlo con tinte differenti, rosa tenue verso l’ingresso e rosso carico verso lo specchio, diversifica lo stesso oggetto a seconda che lo si veda in maniera diretta o riflesso nella parete di fondo, enfatizzandone l’effetto scenico. Intonaci caldi completano cromaticamente gli interni del locale, in armonia con i toni del legno e della pietra preesistenti.
Pochi altri materiali sono impiegati: rame ossidato per le parti in metallo, pelle per le parti imbottite e legno di noce per il piano del banco. I servizi igienici, il piccolo magazzino e il laboratorio di preparazione trovano spazio nella parte terminale del locale. La scelta curata di diversi tipi di illuminazione, dai led alle lampade a braccio snodabile realizzate su disegno, identifica i vari spazi del locale destinati ad un uso diversificato.
Le targhe di comunicazione con i motti del locale e la freccia, logo dello stesso, sono simboli mutuati dalle segnaletiche veneziane, conosciute come nisioleti, che popolano le pareti e donano carattere all’ambiente, ricordando la tradizione veneta. Il dialogo con la committenza è stato di particolare importanza nella definizione dei temi progettuali, portando alla nascita di un luogo accogliente, in cui due differenti tradizioni si incontrano e convivono.

 

 

Dettagli:
Dove: Ancona
Committente: F&R di Fabio Guiotto Sas
Anno di realizzazione: 2017
Gruppo di progettazione: Corrado Baldelli
Collaboratori: BPR Associati & Andrea Fiorentini